In un’epoca come quella attuale in cui le risorse sono sempre minori e a patirne è soprattutto il settore culturale, un gesto come quello di don Sante ci induce ad una riflessione: ogni cittadino secondo le proprie possibilità dovrebbe occuparsi di valorizzare e mantenere il patrimonio culturale ed artistico locale in ausilio ai Comuni e allo Stato. Pensiero ribadito dal sindaco Piera Mancini nel saluto di accoglienza. Nel 2013 il parroco aveva incaricato i restauratori Elisabetta Vinciguerra e Simone Settembri di redigere un progetto di restauro del dipinto murale, dell’altare maggiore, della chiesa della Madonna delle Grazie. Gli specialisti dopo un esame a luce diffusa e radente compresero che al di sotto dell’immagine attuale, riconducibile alla prima metà dell’Ottocento, si celava un soggetto ben più antico. Ottenute le dovute autorizzazione dalla Soprintendente dott.ssa Maria Rosaria Valazzi, si procedeva all’esecuzione di alcuni tasselli ricognitivi. Il risultato fu sorprendente: in piccole porzioni di rimozione della pellicola pittorica ottocentesca riappariva l’originario affresco.
L’intervento conclusosi nel 2014 ha permesso di riportare alla luce una splendida Madonna della Misericordia che lo storico dell’arte dottor Alessandro Delpriori attribuisce a Pier Palma da Fermo ed eseguito presumibilmente intorno al 1475 ca. Il soggetto raffigurato ha origini antichissime è vede la Madonna in piedi, solenne, circondata da una mandorla di luce, che apre il suo manto per accogliere e proteggere i fedeli, a sinistra gli uomini compresi Papa, re e potenti, a destra le donne fra le quali principesse e dame. L’affresco proveniente con ogni probabilità da un edicola votiva, posta sul trivio che da Petriolo conduce a Mogliano e all’Abbadia di Fiastra, fu al centro di eventi prodigiosi e fu oggetto di venerazione e devozione tali da indurre gli abitanti del luogo ad edificare una chiesetta. Col passare dei secoli e con l’aumentare del pellegrinaggio di devoti e soprattutto con le numerose offerte si diede mano alla costruzione di una più ampia chiesa. Il dipinto venne staccato dalla parete e collocato nel luogo attuale. A delinearne i passaggi epocali è stato l’ingegner Aldo Chaivari storico locale e Fabio Sileoni.
Fra i vari danni subiti dal manufatto, oltre al ridimensionamento, vi fu la totale ridipintura dell’immagine che cambiò addirittura iconografia: da Madonna della Misericordia a Madonna delle Grazie. In seguito a tante peripezie e all’ineluttabile passare del tempo che tutto invecchia, l’opera è giunta a noi molto deturpata, priva delle finiture a secco come nel damascato della veste della Vergine e alla scomparsa dell’azzurro del manto, ma nonostante questo riesce ancora ad evocare il fascino del rinascimento italiano, soprattutto nei tratti raffinati dei visi e nelle movenze, appena accennate, dei devoti in basso fra i quali un bel viso di donna che fa capolino dalla veste rossa di Maria.
La cerimonia di inuagurazione è stata organizzata con l’aiuto di Mariano Mercuri, responsabile del suggestivo Museo dei legni processionali che, con instancabile energia, si fa promotore di vari eventi che hanno come scopo la conservazione e la divulgazione dell’importante patrimonio artistico di Petriolo che vanta una splendida scultura, del 1525, di Giovanni Antonio Aquilano ed un affresco staccato di Lorenzo D’Alessandro, raffigurante la Madonna col Bambino. L’evento è stato allietato dalle musiche della violoncellista petriolese Marylisa Mariani che ha suonato brani di Bach. •
Tiziano Zengarini